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Il futuro

Da duecento anni un’istituzione cittadina dedita all’assistenza

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Il futuro della Fondazione

L’Istituzione, esprimendo la volontà della città di Como, ha storicamente dato supporto e sostegno ai soggetti deboli o indigenti e alle persone portatrici di fragilità, legate allo status anagrafico, economico e mentale. Tutto ciò con il contributo determinante dei cittadini che, anche tramite lo strumento delle donazioni, sono sempre stati vicini alla Ca’ d’Industria.

Il mantenimento di questo ruolo di istituzione per l’assistenza ha richiesto il rafforzamento della presenza della Ca’ d’Industria tanto in termini territoriali, con il moltiplicarsi delle sedi, quanto in termini funzionali, con l’offerta di nuove forme di accoglienza e di sostegno e un costante aggiornamento delle modalità operative.

Rimanere all’altezza della propria storia, quando questa è così significativa, è una sfida quotidiana che richiede impegno e idee nuove per un’assistenza che possa intercettare, persino anticipare, le richieste della società comasca.

L’apertura delle strutture residenziali

Per questo motivo risulta rilevante l’apertura delle strutture residenziali al territorio, in modo che non siano più viste come luoghi di solitudine, di abbandono, luoghi di sofferenza e di malattia e di “morte”, ma come luoghi dove è possibile incontrare persone, vivere esperienze, condividere problematiche analoghe, mettere in atto progetti di mutuo aiuto attraverso:

  • la valorizzazione dei compiti che già la famiglia svolge, offrendo ad essa una rete di supporto e aiuto;
  • la tutela del benessere di tutti i componenti della famiglia, agevolando e sostenendo armoniose relazioni familiari, pur in presenza di problematiche complesse derivanti dalla fragilità;
  • l’attivazione di un servizio di presa in carico globale ed integrata per la persona anziana fragile e non autosufficiente e della sua famiglia, capace di rispondere ai bisogni informativi, orientare all’interno dei servizi ed assicurare funzioni di supporto e di sostegno agli accudenti;
  • percorsi di auto-mutuo aiuto capaci di sostenere i familiari nel loro ruolo di accudenti e di migliorare la capacità di leggere i bisogni dell’anziano sia in termini di cura che di tutela;
  • la realizzazione di nuovi interventi che vanno a supportare i soggetti fragili, con l’obiettivo di favorire la loro permanenza a domicilio, in modo da rispondere al recente trend evolutivo della domanda sempre meno rivolta ai tradizionali servizi di RSA;
  • la revisione dei vincoli attualmente previsti a livello di “strutture fisiche”, rendendo possibile la fruizione di una varietà di servizi aggiuntivi utilizzando i medesimi luoghi;
  • la definizione di un nuovo modello per l’assistenza residenziale, flessibile in funzione dei bisogni mutevoli della popolazione.
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